Oggi, 24 luglio, è esattamente il 160 anniversario della nascita di Alphonse Mucha, famosissimo illustratore e pittore ceco. Nato da una famiglia della classe operaia nella Moravia meridionale, allora parte dell’Impero austro-ungarico e ora parte della Repubblica Ceca, Alphonse Mucha dimostrò grande padronanza nel disegno sin da ragazzo. All’epoca l’accesso alla carta era considerato un lusso per pochi eletti ma un proprietario di un negozio locale rimase talmente colpito dal suo talento che cominciò a fornirgliela gratuitamente. Nel 1878, Mucha fece domanda per frequentare l’Accademia di Belle Arti di Praga ma incredibilmente non ebbe successo. Nel 1880, all’età di appena 19 anni, si trasferì a Vienna e trovò lavoro come apprendista scenografo nei teatri locali. Sfortunatamente, il Ringtheater, uno dei principali clienti dell’azienda dove lavorava, bruciò nel 1881 e Mucha si ritrovò così senza lavoro. Tornò quindi in Moravia dove conobbe il conte Khuen Belasi, che divenne il patrono del giovane artista. Con il finanziamento del conte Khuen, Alphonse Mucha si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Monaco, per poi trasferirsi a Parigi nel 1888. Si iscrisse prima all’Accademia Julian e poi all’Accademia Colarossi. Dopo aver incontrato e conosciuto molti altri artisti in difficoltà, tra cui l’illustratrice ceca Ludek Marold, iniziò a lavorare come illustratore di riviste, riuscendosi a garantire finalmente delle entrate regolari. Nella capitale francese divenne amico di Paul Gauguin e, per un certo periodo, i due condivisero uno studio. Oltre al lavoro di illustratore per riviste, Mucha iniziò anche a realizzare e fornire immagini per libri.
Alla fine del 1894, Mucha si ritrovò letteralmente nel posto giusto al momento giusto. Sarah Bernhardt, una delle attrici più famose al mondo, aveva contattato la casa editrice Lemercier per creare un poster per la sua ultima commedia, “Gismonda”. Mucha stava ancora prestando servizio nella casa editrice quando il direttore Maurice de Brunhoff ricevette la chiamata. Quest’ultimo si rese immediatamente disponibile e assicurò l’attrice che avrebbe potuto completare il lavoro in appena due settimane. Brunhoff chiese così a Mucha di creare un nuovo poster e il risultato fu un ritratto a grandezza naturale di Sarah Bernhardt nel ruolo da protagonista nella commedia. Il poster fece scalpore per le strade di Parigi. Sarah Bernhardt ne ordinò quattromila copie e firmò un contratto di sei anni con Alphonse Mucha. Con le sue opere esposte in tutta Parigi, Mucha divenne improvvisamente famoso. Si affermò come il disegnatore ufficiale dei poster di ogni opera della Bernhardt. Dato l’improvviso e vertiginoso aumento delle sue entrate, si trasferì in un appartamento con tre camere da letto e con un grande studio, divenendo uno degli artisti centrali dell’emergente stile Art Nouveau. Da questo momento, Mucha Iniziò a creare una vasta gamma di manifesti pubblicitari per prodotti vari, dagli alimenti per bambini alle biciclette, e a fornire illustrazioni di copertina per “La Plume”, una famosa rivista artistica e letteraria parigina. Il suo stile era caratterizzato da donne in un ambiente naturale lussureggiante, spesso avvolto in fiori e altre forme organiche. Mentre continuava il suo lavoro sulle illustrazioni nel primo decennio del ventesimo secolo, Alphonse Mucha cominciò a lavorare anche alla creazione di murales raffiguranti la sofferenza del popolo slavo. Viaggiò negli Stati Uniti nel 1904 sperando di trovare finanziamenti per il suo nuovo progetto. Durante il soggiorno negli Stati Uniti, divenne professore presso l’Art Institute di Chicago. Tuttavia, non trovò il patrocinio di cui aveva bisogno e tornò in Europa nel 1909. Quasi un anno dopo il suo ritorno in Europa, Mucha conobbe il ricco ereditiero Charles Richard Crane, il quale accettò di finanziare la creazione di quella che divenne nota come “l’Epopea slava“. Si tratta di una collezione di 20 dipinti, realizzati tra il 1910 al 1928, che sopravvissero tanto alla Prima quanto alla Seconda Guerra Mondiale, e furono esposti per la prima volta al pubblico solo nel 1963. Nel 2012 furono poi trasferiti nel veletržní palác (Galleria Nazionale) a Praga. All’inizio del 1939, l’esercito tedesco arrestò e interrogò il 78enne Alphonse Mucha, dopo aver occupato la Cecoslovacchia. Mucha Morì di polmonite il 14 luglio 1939, meno di due mesi prima dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Quello di Alphonse Mucha non è certo uno dei nomi più noti nel campo della storia dell’arte. Eppure, i suoi dipinti e soprattutto i suoi disegni li avrete sicuramente visti mille e mille volte. Anzi, le opere di Mucha sono state letteralmente capaci di segnare un’epoca. Il tutto grazie a uno stile personalissimo, in linea con la moda del tempo in cui si trovò ad agire.
Durante il nostro Tour del Castello & del quartiere di Malá Strana non perdiamo l’occasione per mostrarvi una splendida vetrata della Cattedrale di San Vito dipinta proprio da questo artista ceco.