La campana Sigismondo e la corda di capelli umani

La prima delle sette campane della Cattedrale di San Vito si chiama Sigismondo (Zvon Zikmund) ed è la più grande della Repubblica Ceca. Misura oltre due metri e pesa più di sedici tonnellate. È stata fabbricata nella fonderia di campane di Thomas Jarosch a Brno ed è dedicata a San Sigismondo di Borgogna.

Quando i campanari la fabbricarono, nel 1549, nessuno sapeva come fare a sollevarla fino alla torre della cattedrale. Né le corde né le funi riuscivano a reggerla, si rompevano come fossero fili. Il re Ferdinando I osservava ansiosamente questi tentativi dalla sua camera.
“Padre”, gli disse un giorno sua figlia Elena avvicinandosi, “non temere, inventerò qualcosa e vedrai che riusciremo a far arrivare la campana nella torre”. “Mi sorprendi, figlia mia, ma io ti conosco e so che per la tua intelligenza superi molti dei saggi di corte. Confido in te”, la incoraggiò il re.

La principessa Elena si chiuse così nelle sue stanze e lì, giorno e notte, si mise ad escogitare con impegno un piano per costruire una macchina che innalzasse la campana Sigismondo fino alla torre. Convocò tutte le dame di corte e cominciò insieme a loro a intrecciare una solida corda di capelli umani, poi fece costruire dagli operai una macchina per sollevarla.
Il giorno in cui il dispositivo avrebbe dovuto essere finalmente usato, molte persone si riunirono intorno alla torre di San Vito per assistere al miracolo. Tutti, ovviamente, rimanevamo molto scettici: “una corda di capelli umani non può certo sostenere il peso di una pesante campana. Si spezzerà immediatamente e Sigismondo si frantumerà in mille pezzi”. Le previsioni, però, furono seccamente smentite e la lucida corda tesa sollevò il prezioso carico fino in cima al campanile, lasciando tutti sbigottiti. Ai piedi della torre risuonò un fragoroso applauso e tutti i presenti commentarono l’avvenimento con parole di ammirazione e di riconoscimento per la figlia del re.

Si dice che il batacchio di questa gigantesca campana sia fragile e che, qualora dovesse spezzarsi, la nazione ceca si troverebbe in serio pericolo. D’altra parte, questa credenza si è avverata non molto tempo fa. Il batacchio della campana Sigismondo si è rotto relativamente di recente, nel giugno del 2002, e dopo appena due mesi la Boemia venne colpita da una catastrofica inondazione. Vi furono molte polemiche sulla gestione del territorio e del sistema idrico della Moldava, che secondo alcuni avrebbe potuto essere gestito meglio per ridurre la portata della piena. In realtà, l’onda di piena in alcuni tratti aveva raggiunto l’enorme livello di piena Y1000 (con ricorrenza millenaria), ed una straordinaria massa di centinaia di milioni di metri cubi d’acqua aveva completamente saturato le capacità dei sistemi di compensazione previsti sull’asta fluviale della Moldava (arrivando anche a “saltare” e danneggiare gravemente le numerose dighe poste sul suo corso).

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