I 27 decapitati in Staroměstské Náměstí

L’intera storia della Boemia è caratterizzata da guerre di carattere etnico-religioso: da una parte vi è il popolo slavo, che si identifica con il protestantesimo ussita e si batte per l’indipendenza boema, dall’altra vi è il potere cattolico imperiale di etnia sassone . Con la battaglia della Montagna Bianca (8 novembre 1620) la fazione cattolica appoggiata dall’imperatore Ferdinando II sedò la rivolta protestante e la confederazione boema di Federico V del Palatinato. Dopo la rivolta protestante negli stati boemi contro gli Asburgo e la sconfitta dei rivoltosi nella Battaglia della Montagna Bianca, gli Asburgo decisero di prendersi una rivincita esemplare di fronte a tutta la popolazione: il 21 giugno 1621 Ferdinando II fece decapitare 27 rivoltosi nella piazza della città Vecchia e davanti a tutto il popolo (3 nobili, 7 cavalieri e 17 borghesi). Questo triste avvenimento è ricordato dalle 27 croci rappresentate sul marciapiede vicino alla Torre dell’Orologio Astronomico, in Piazza della Città Vecchia. Durante il nostro free tour di Praga in italiano richiamiamo sempre l’attenzione del viaggiatore sul suddetto memoriale.

Nessuno sa dove finirono i corpi dei giustiziati, tuttavia la leggenda dice che le loro teste furono appese come monito sulla torre del Ponte Carlo, e passò molto tempo prima che i parenti potessero riprendersele. Ogni anno, quando ricorre l’anniversario del 21 giugno, si dice che le ombre di tutti e ventisette i giustiziati si rechino al luogo di quel terribile evento. Leggenda narra che si fermino ad osservare il funzionamento dell’orologio astronomico. Se il meccanismo funziona bene e con precisione, significa che la nazione ceca sta bena, dunque le 27 ombre si ritirano in pace e potranno attendere serenamente nel sonno l’anno seguente. Se però il meccanismo è rotto o funziona con una piccola differenza rispetto all’ora esatta, le 27 ombre capiscono che nella nazione ceca c’è qualcosa che non va. In tal caso, se ne vanno profondamente afflitte e saranno condannate a vivere nel tormento fino all’anno in cui l’orologio non riprenderà a funzionare con regolarità. È perciò dovere del popolo ceco fare in modo che le cose nel paese funzionino alla perfezione, che l’orologio sia sempre puntuale, e che i 27 condannati possano riposare ogni anno in pace.

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